RESIDENZE INSENSATE / SENSELESS RESIDENCY
<Back to Camilla Pavan – Clara Scola >21 November – 5 December 2021
Application per residenze insensate 2020
Titolo
Offline nights project
Descrizione
Irragionevole, assurdo e praticamente impossibile è vivere oggi senza internet. Dal 1964 esiste, dal 1994 è collettivo, prima solo per computer e lentamente si è incollato alle nostre mani attraverso gli smartphone e ci mantiene in perenne contatto. Ricordi com’era prima di averlo in tasca? La possibilità di essere connessi è sempre con noi, anche di notte, come se internet fosse un luogo sicuro in cui rifugiarsi dalla quotidianità; anche se, nella maggior parte dei casi, esso si rivela un meccanismo di isolamento. Momenti solitamente intimi e privati vengono soppiantati dalla facilità di usufruire piattaforme online (come Netflix, Instagram, Facebook, ecc… ) per riempire il tempo libero.
Dove sono finite le nostre capacità di riuscire ad arrangiarci senza protesi digitali? Se ci mettessimo alla prova sarebbe difficile probabilmente, forse dovremmo allenarci per riottenere completamente le nostre facoltà intellettuali e relazionali, ormai da anni impigrite dall’immediatezza della tecnologia. Insomma, con gli altri parliamo sempre meno, e siamo portati ad avere interazioni quasi esclusivamente virtuali anziché reali.
A fronte di questa realtà monopolizzata da Internet, dal mantra della produzione, dall’iperconnessione e dal controllo, la residenza che proponiamo si presenta come uno spazio-tempo alternativo dove poter esperire momenti e situazioni, liberi dalle connessioni virtuali. Il fine è quello di riconsiderare come momento di aggregazione democratico, creativo e spontaneo, al di fuori delle costrizioni imposte dalla società sui ritmi di vita quotidiani.
Con la reinterpretazione del tempo notturno e la riappropriazione condivisa di momenti solitamente privati, vogliamo riscoprire la notte come momento collettivo per abitarla in maniera diversa. Quindi, attraverso un programma di incontri e attività durante i giorni di residenza, in via Aleardi 11 verranno abitate dalle relazioni e dalle contaminazioni dei partecipanti all’interno dello spazio. Per riuscire coerentemente a svolgere questa azione, abbiamo deciso di imporre dei limiti, delle regole: non dovranno essere presenti orologi di nessun tipo, nessuna suddivisione a ore, né lancette, né ticchettii, liberi di poter dimenticare l’esistenza tempo che scorre. Inoltre l’utilizzo di dispositivi elettronici connessi ad internet sarà vietato, così come la documentazione in diretta online di ciò che succederà all’interno. Per evitare ciò, ogni apparecchio sarà consegnato all’ingresso: la liberazione da ogni forma di connessione è volta a creare una rete di scambio fisica e reale, non digitale e liquida. Artisti selezionati e invitati esterni, interverranno su alcuni focus proposti riguardo alla problematizzazione dell’utilizzo dei dispositivi e alla sperimentazione di altre forme di contaminazione, basate sulla relazione partecipata degli individui e non sulla condizione automatizzata della diffusione del sapere tramite internet.
Senza troppi giri di parole, un esperimento sociale, una prova di sopravvivenza, un isolamento dal digitale nel bel mezzo di una capitale cosmopolita, dove il 5G viaggia da mesi nei corpi di ognuno di noi. Utopico forse, ma possibile sicuramente. La documentazione della residenza verrà esposta solamente dopo la conclusione della stessa, e verrà effettuata da operatori audio e video con attrezzature professionali ma non connesse online. L’idea è di ottenere in conclusione un podcast che si comporrà delle registrazioni fatte durante gli incontri: frasi, appunti, riflessioni. Tutto il materiale verrà montato per costruire una rielaborazione delle registrazioni legando i momenti di discussione senza seguire una sequenza temporale, ma bensì logica.